È di qualche giorno fa la notizia dell’ordinanza del sindaco di Capri di dare il via all’iscrizione all’anagrafe e alla mappatura del DNA dei cani. Stanco dell’incuria di molti dei suoi compaesani, e di qualche ospite poco educato, il primo cittadino caprese si è industriato affinché le strade della sua bella isola potessero essere praticabili senza “incidenti sul percorso” predisponendo per di più dei kit ai turisti che sbarcano a Marina Grande. Pena prevista per i trasgressori una multa fino a 500 euro.Finalmente! Complimenti davvero caro sindaco!In 10 anni di residenza aversana ho discusso più volte, a scuola, con gli amici (anche alcuni giornalisti) del problema delle “cacche dei cani” in città, biasimando l’inciviltà di quanti continuano spudoratamente a lasciare i “ricordini” dei loro amici a quattro zampe. Le povere, incolpevoli, bestiole patiscono gli improperi dei malcapitati pedoni sulle loro deiezioni mentre gli sciagurati padroni, unici responsabili, con la più naturale noncuranza, non alzandole sciupano l’ambiente e rendono persino pericolose le strade (si può scivolare sugli escrementi canini ed avere brutte conseguenze, altro che fortuna!) Per la salvaguardia delle loro abitazioni, questi tizi e tizie circolano ad ogni ora del giorno, cani al guinzaglio, passeggiano tranquilli, fumano beati, scherzano al telefono, chiacchierano fra loro, tutti belli agghindati… si fermano, lasciano polpettine e polpettoni e poi via come se la strada non fosse cosa comune mentre il resto della popolazione deve fare lo slalom tra un escremento e l’altro. Mamme con i passeggini, disabili con carrozzelle, bambini distratti, anziani, pedoni frettolosi, tutti siamo potenziali vittime della sozzura di questi padroni. VERGOGNA! Non esistono motivazioni e non esistono attenuanti per un comportamento così indegno e strafottente. C’è da chiedersi quale sarebbe la reazione di queste “persone” se nel giardino o cortile di casa loro qualche “collega” lasciasse per terra il bisognino del proprio cane?È atteggiamento, purtroppo largamente diffuso dalle nostre parti, di tutelare soltanto la proprietà privata fregandosene di strade, aiuole, parchi e quant’altro. Del resto in un giorno di ordinaria sporcizia non è difficile trovare chi dopo aver fumato getta tranquillamente la sigaretta per terra, o la lattina di bibita, peggio ancora c’è chi, pur di tenere pulita la “propria” auto, apre il finestrino e lancia fazzoletti sudici e carte di vario tipo, col rischio che qualcun altro se le ritrovi in faccia. VERGOGNA! Così i cittadini attenti, puliti, civili devono adoperarsi come possono per far rispettare il decoro dei luoghi pubblici: a via Roma, nei pressi del parco Pozzi (peraltro scenario di molti “fagotti”) alcuni privati hanno dovuto affiggere dei cartelli di divieto “deiezione”, mentre altri più fumantini si vedono costretti a richiamare verbalmente i trasgressori… eppure nell’O.M. del 3 marzo 2009, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha sancito che “è fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse”Niente da fare nonostante l’ordinanza le “cacche” continuano a troneggiare per le strade. Per completezza di argomentazione, è necessario allargare la prospettiva e considerare la vicenda nella sua totalità: se da un lato i cittadini si dimostrano irresponsabili, disamorati, “barbari urbani”, dall’altra parte l’amministrazione comunale sembra non considerare in alcun modo la “cacca”, cosa fanno le persone deputate al rispetto della normativa? Cosa è stato fatto in merito alla questione? In altri paesi Spagna, Svizzera, Austria, Francia si sono dati da fare disseminando nelle città distributori di sacchettini e, capofila, i nostri cugini d’oltralpe hanno dedicato zone wc, zone verdi, per cani e perfino delle “moto aspira-cacche”, vera fantascienza dalle nostre parti! Ad ogni buon conto, dopo tanto parlare, il nostro accorato appello si rivolge in egual misura ai padroni sozzoni affinché si sforzino (ahimè il verbo è davvero calzante!) di sollevare le deiezioni incriminate e all’amministrazione affinché si ingegni a far rispettare l’ordinanza ministeriale e/o a trovare una soluzione.
Ai cani innocenti chiediamo scusa per aver reso pubblica una questione tanto privata.